Il grado di pulizia delle superfici con cui entriamo in contatto ha un impatto profondo sulla nostra salute e sul nostro benessere. Siamo tutti a rischio di contrarre e diffondere virus e batteri, soprattutto nelle aree pubbliche particolarmente affollate, come uffici, negozi, scuole, musei e mezzi di trasporto pubblici. Ampiamente utilizzata dagli scienziati da oltre 40 anni1, la luce UV-C è apprezzata per le sue proprietà disinfettanti per superfici e acqua. Tutti i batteri e i virus testati ad oggi hanno risposto alla radiazione UV-C.2 Signify è all'avanguardia nel campo della tecnologia UV e da molti anni propone una ricca offerta di prodotti e applicazioni UV-C innovativi. Test di laboratorio hanno dimostrato che le sorgenti luminose UV-C consentono di neutralizzare al 99% il virus SARS-CoV-2 presente su una superficie con un tempo di esposizione di 6 secondi.3
Le lampade UV-C presentano un rischio minimo quando utilizzate da professionisti che sanno come impiegarle. È necessario schermare occhi e cute per evitare danni dovuti alla luce e lesioni gravi. Consigliamo ai nostri clienti di prestare attenzione nella scelta delle apparecchiature e di valutare le evidenze ottenute da test condotti da terze parti e la certificazione dei materiali dei dispositivi e dei componenti elettrici rilasciata da organizzazioni quali NSF, UL, CSA, DVGW-OVGW o altri requisiti internazionali, come applicabile.
Le nostre lampade UV-C, al momento, non sono certificate o approvate ai sensi di legge come dispositivi medici. Pertanto, Signify e/o le società del suo gruppo non intendono promuovere l’utilizzo di questi apparecchi come dispositivi medici in nessuna parte del mondo.
1)Report dell'EPA, "Building Retrofits for Increased Protection Against Airborne Chemical and Biological Releases", pag. 56
2)Fluence (UV Dose) Required to Achieve Incremental Log Inactivation of Bacteria, Protozoa, Viruses and Algae Revised, aggiornato e ampliato da Adel Haji Malayeri, Madjid Mohseni, Bill Cairns e James R. Bolton. Con precedenti contributi di Gabriel Chevrefils (2006) ed Eric Caron (2006) Con revisione paritaria di Benoit Barbeau, Harold Wright (1999) e Karl G. Linden
3)I datti messi a disposizione dal National Emerging Infectious Diseases Laboratories (NEIDL) della Boston University, raccolti attraverso un esperimento in laboratorio condotto dal Dott. Anthony Griffiths (Professore associato di microbiologia presso la Boston University School of Medicine) e dal suo team presso il NEIDL (i dati saranno oggetto di una prossima pubblicazione scientifica della Boston University) dimostrano che le sorgenti luminose UV-C di Signify che irradiano la superficie di un materiale inoculato con il virus SARS-CoV-2 (il virus che ha causato la pandemia da COVID-19) a una dose di UV-C di 5 mJ/cm2 (tempo di esposizione di 6 secondi) permettono di ridurre del 99% il virus SARS-CoV-2 presente su quella superficie. Lo studio ha determinato che una dose di UV-C di 22 mJ/cm2 porta a una riduzione del 99,9999% del virus SARS-CoV-2 su quella superficie (tempo di esposizione di 25 secondi). Le variabili dello studio sono disponibili su richiesta.